Venerdì scorso, per cena siamo stati ospiti alla Bottega di Bizzotto a Cittadella, durante la serata c’è stata l’occasione di mettere in evidenza la qualità dei nostri vini affiancati da una serie di piatti preparati apposta dal padrone di casa Giampaolo Bizzotto per un abbinamento di impronta rustica tradizionale e di qualità finemente casereccia.
I vini all’abbinamento erano quelli della casa e definiti nella loro comunicazione di proposta : •Vini Pret a Porter• in quanto facili al consumo ma con taglio qualitativo di tipo artigianale.
Salado cotto al balsamico su polentina tenera con porcini e Pinot Grigio ramato per cominciare. Complicità dei gusti in bocca in contrapposizione tra la dolce astringenza del salamecotto e la morbidezza della polentina ben sposati all’ampiezza di aromi del Pino Grigio.
A seguire il risotto in riduzione di Raboso con radicchio Treviso e mantecato su forma di parmigiano accompagnato dallo stesso vino, ha conquistato tutti i sensi anche per merito della suggestiva scenografia di preparazione.
Gallo in tecia e Pinot Nero. Qualcuno in sala ha osservato che il gallo in tecia era fatto come quello di una volta preparato della propria nonna, accendendo così dei ricordi gustativi e vecchi sapori quasi assopiti nella memoria d’infanzia. Lo chef Giampaolo semitimido messo alle strette per carpire il segreto di tale deliziosa bontà si è leggermente sbilanciato dando il merito esclusivamente alla cottura lenta; carne morbida e dolce che con l’abbinamento al Pinot nero ha trovato eleganza e finezza straordinarie e complementari al palato.
Come ultima portata anche la deliziosa crostata fatta in casa con confettura di pesche di loro produzione ed il verduzzo dorato si sono rivelati un appropriato accostamento; la lieve parte morbida del verduzzo e la vellutata frolla in equilibrio con la dolce e succosa confettura su crosta dolce.
Durante la serata, per far memoria del tema -Il Piave Mormorò- si è trovata occasione di aprire una bottiglia di Raboso Piave delle nostre riserve di cantina in formato magnum; questo vino ha coinvolto tutti presenti ad un lento assaggio, prima dei profumi, poi degli aromi ed a seguire dalla frutta rossa mescolata alle lievi note speziate che evolvevano decise nel calice, mentre caldi ed asprigni aromi si scioglievano in bocca e la cena piacevolmente scorreva. Sul finire degustando gli ultimi sorsi di questo nobile vino da meditazione che ben rappresenta la nostra cantina ed il nostro territorio del Sacro Piave, nel ricordo delle celebrazioni del centenario, a qualcuno è sembrato di sentir suonare le celebri note della canzone dal cui ritornello prendeva spunto il nome della serata.

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